Le amministrazioni comunali hanno un’arma in più se vogliono dedicarsi alla scoperta degli evasori fiscali.

Abbiamo riportato degli esempi di un utilizzo che diventa sempre più richiesto: attraverso le riprese aeree viene sorvegliato un territorio alla ricerca di abusi e mancate dichiarazioni di immobili.

Da un comunicato stampa della Agenzia delle Entrate

Si è chiusa l’operazione “case fantasma” con l’attribuzione a più di 492mila immobili di una rendita presunta complessiva di 288 milioni di euro. Sono questi i risultati della attività di controllo sui fabbricati sconosciuti al Catasto, che ha fatto emergere, su più di 2,2 milioni di particelle del Catasto Terreni, oltre 1,2 milioni di unità immobiliari urbane non censite nella base-dati catastale.

L’operazione è stata realizzata grazie all’incrocio delle mappe catastali con le immagini aeree rese disponibili dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), per “avvistare” così i fabbricati presenti sul territorio ma non nelle banche dati catastali.

Tra le operazioni di dimensione più limitata, a Bari tramite la fotografia aerea sono stati scoperti oltre 160 immobili di lusso non dichiarati.

Ma anche a livello di singolo comune: a Diano Marina, in Liguria, un cantiere è stato posto sotto sequestro dopo le indagini svolte da un drone che ha fotografato l’area rilevando delle irregolarità.

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